VirtualBox 3.0.10, pacchetti OSE disponibili. Esempi di clonazione Macchine Virtuali

VB about OSE

Rilasciata pochi giorni fa la versione 3.0.10 di VirtualBox che risolve diversi bug, anche se alcune funzionalità sono state “regresse”.

October 29, 2009. VirtualBox 3.0.10 released! Sun today released VirtualBox 3.0.10, a maintenance release of VirtualBox 3.0 which improves stability and performance. See the ChangeLog for a list of changes since VirtualBox 3.0.8.

Questa è sempre una release di mantenimento e per qualche ora sono stati pubblicati pacchetti non funzionanti prontamente ritirati dal team. Le segnalazioni in mailing list sono state immediate e dopo qualche ora venivano pubblicate la versioni corrette.

L’assenza dal blog non mi ha impedito in questi mesi di seguire il continuo sviluppo di questo software che uso spesso per la sua semplicità e velocità. Non deve ingannare la facilità di creazione di ambienti virtuali, poiché i tools che compongono il pacchetto, consentono migrazioni, clonazioni e creazione di macchine virtuali per tutte le esigenze.

Già da tempo è possibile usare i formati VDI, VMDK e VHD, e anche se prevista l’esportazione e l’importazione in formato Open Virtualization Format (OVF) spesso si ricorre alla semplice duplicazione del disco.

Modi ce ne sono diversi, per esempio per duplicare una macchina dal formato VDI a quello VMDK (vmware) sia per la scelta del formato, che per aumentare il disco se il vecchio ci sta stretto, basta creare un disco vuoto (esempio 30GB dinamico) e usare VBoxManage createhd/clonehd, specificando l’esistenza del disco “vuoto”:

$ cd .VirtualBox/HardDisks/
$ VBoxManage createhd --format VMDK --size 30000 --filename disco30gb.vmdk
VirtualBox Command Line Management Interface Version 3.0.51_OSE
(C) 2005-2009 Sun Microsystems, Inc.
All rights reserved.

0%…10%…20%…30%…40%…50%…60%…70%…80%…90%…100%
Disk image created. UUID: 32e150f5-7b29-4a53-869b-e98e2c1ede61

$ ls -l disco30gb.vmdk
-rw------- 1 adoldo adoldo 3866624 2009-10-31 00:27 disco30gb.vmdk

Copiamo adesso il disco da VDI a VMDK

$ VBoxManage clonehd Ubuntu\ 9.10.vdi disco30gb.vmdk --existing

VirtualBox Command Line Management Interface Version 3.0.51_OSE
(C) 2005-2009 Sun Microsystems, Inc.
All rights reserved.

0%…10%…20%…30%…40%…50%…60%…70%…80%…90%…100%
Clone hard disk created in format ‘VMDK’. UUID: 5ff7c543-a4c0-44e2-a185-ebba15c33b4e

Adesso la situazione è:

$ ls -l Ubuntu\ 9.10.vdi disco30gb.vmdk
-rw——- 1 adoldo adoldo 3474063360 2009-10-31 00:17 disco30gb.vmdk
-rw——- 1 adoldo adoldo 3640787456 2009-10-31 00:07 Ubuntu 9.10.vdi

Basta poi associare il nuovo disco disco30gb.vmdk e avere la situazione identica in pochi minuti (grub2 permettendo :@ , non dimentichiamoci dell’UUID 😉

Spesso però il disco VDI, con il passare del tempo cresce occupando più spazio di quello reale del filesystem. La soluzione migliore secondo me è di usare clonezilla e duplicare il contenuto su un nuovo disco: in questo modo immagini di 10-15 GB scendono allo spazio realmente occupato dal filesystem, vedi questo vecchio post.
Probabilmente il formato VDI risente delle installazioni effettuate nel corso del tempo, per VMDK invece non ho fatto verifiche.

Usando VBoxManage la dimensione rimane quasi identica

Usage:
VBoxManage modifyhd         <uuid>|<filename>
[--type normal|writethrough|immutable]
[--autoreset on|off]
[–compact]

Il download della versione PUEL per Linux è possibile da questo link,

VB about PUEL

mentre i pacchetti compilati da me li trovate sulla pagina:

https://adoldo.wordpress.com/virtualbox-ose-repo/

che non è altro che un link a:

http://www.ilportalinux.it/repository/pool/binary/dists/intrepid/i386/virtualbox/ (Grazie M0rF3uS)

NB: Anche se appare intrepid nell’URL i pacchetti sono anche per jaunty e karmic 😉

Enjoy 🙂

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Ubuntu Netbook Remix (alpha5), test in VirtualBox e VMware

Rilasciata Ubuntu 9.04 (Jaunty Jackalope) Alpha 5, compresa la versione per netbook -Netbook-Remix-, quest’ultima in formato img per pendrive USB

schermata-jaunty-netbook-remix-in-esecuzione-virtualbox-ose-2

What is Ubuntu Netbook Remix?

Ubuntu Netbook Remix is optimised to run on a new category of affordable Internet-centric devices called netbooks. It includes a new consumer-friendly interface that allows users to quickly and easily get on-line and use their favourite applications. This interface is optimised for a retail sales environment.

Questo il link per Il download:

jaunty-netbook-remix-i386.img 753Mb

UNR USB image

The USB image allows you to try Ubuntu-Netbook-Remix without changing your computer at all, and at your option to install it permanently later. This USB image is optimized for netbooks with screens up to 10″. You will need at least 256MB of RAM to install from this image.

Il file può essere copiato con “dd” su una pendrive e dal boot di questa si potrà provare la nuova interfaccia che lascia perplessi, ma che potrà avere estimatori.

Se invece volessimo provarla in virtuale possiamo ricorrere alla trasformazione in disco VDI per VirtualBox o in VMDK sia per VMware che per VB. I modi che conosco sono due, entrambi validi: Leggi il resto dell’articolo

Installazione di VMware-server 1.0.8 su Ubuntu Intrepid e Debian Lenny

Da diverso tempo non scrivo più su vmware server, anche per il fatto che per scelta mi piace usare VirtualBox OSE, che non è così sensibile ai cambi di distro e kernel e tra l’altro è molto più leggero. In pratica con vmware-server ogni volta che si cambia kernel si corre il rischio che non si compilino più i moduli vmmon e vmnet.

Si deve ricorrere quasi sempre a patches della comunità (quindi non ufficiali) per avere questo prodotto funzionante, che ha sicuramente molte cose positive: non è open, ma gratuito e permette per piccole realtà di avere un backend di virtualizzazione. La versione 1.0.8 build-126538 non si smentisce e infatti sia su debian che su ubuntu non compila correttamente (la versione 2.x non la considero nemmeno per le risorse hardware richieste).

Per la compilazione è sufficiente scaricare la patch da questo sito, decomprimerla e eseguire il file runme.pl.

Ho effettuato l’installazione sia su debian lenny che su ubuntu intrepid, rispettivamente con i kernels 2.6.26-1-686 e 2.6.27-9, riscontrando su entrambe i problemi suddetti.

Su Debian inoltre gnome-vfs dopo l’installazione mi dava dei problemi di browsing con la console e ho colto l’occasione per passare sia Gnome che Nautilus alla versione 2.24 e i problemi sono spariti 🙂

Un po’ di appunti copia e incolla, sono visibili su questo documento google, anche se messi in modo grezzo.

mentre questo è un video dell’interfaccia web mui con due VM (Sidux e debian) in contemporanea sul mio portatile (1gb RAM, Intel(R) Pentium(R) M processor 1.86GHz, Debian Lenny) sul mio desktop (AMD 64 X2 Dual Core 5000+, 2GB RAM, Ubuntu Intrepid)

Vediamo come procedere per l’installazione:

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VirtualBox 2.1.0, major release con supporto ai dischi VMDK e VHD

Oggi è stata rilasciata una versione importante di VirtualBox, i cambiamenti sono davvero notevoli e il salto di versione non sembra sia solo numerico. Tra i tanti cambiamenti leggibili nel Changelog, appare subito evidente il supporto ai dischi di altre piattaforme (VMware e Microsoft), i miglioramenti sulla grafica e sul networking. Per i dischi, la sezione 5.2 del manuale recita:

5.2 Disk image files (VDI, VMDK, VHD)
…. VirtualBox supports two variants of disk image files:
• Normally, VirtualBox uses its own container format for guest hard disks – Virtual Disk Image (VDI) files. In particular, this format will be used when you create a new virtual machine with a new disk.

VirtualBox also fully supports the popular and open VMDK container format that is used by many other virtualization products, in particular, by VMware.

• Finally, VirtualBox also fully supports the VHD format used by Microsoft.

e nel Changelog risulta anche una nuova funzionalità che dovrebbe rendere più facile il lavoro sia su windows che su linux per l’uso della rete bridged, cosa che in VB è stata sempre ostica:

New Host Interface Networking implementations for Windows and Linux hosts with easier setup (replaces TUN/TAP on Linux and manual bridging on Windows)

Adesso infatti invece di impazzirsi tra tun e tap (e tra cip e ciop) è sufficiente selezionare Host Inteface e scegliere la scheda che deve fare da “ponte”, miracolo 😀

impostazioni-rete

rete-bridged-netcat

Le prime prove che ho fatto sono state quelle di compilare la versione svn che adesso è numerata 2.1.1~svn-1 (usata per le schermate di questo post) e che insieme alla versione stabile 2.1.0 troverete sul repo nei prossimi giorni, forse domani… stay tuned

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Da VMware a VirtualBox con Clonezilla, clonare i dischi virtuali


Quando si usano software di virtualizzazione diversi, che  adottano quindi il proprio formato dei dischi, ci si può ritrovare ad avere archivi nel formato originale del software. E’ noto che VMware da tempo fornisce le specifiche dei dischi nel formato vmdk, formato che da qualche tempo è usabile anche all’interno delle macchine virtuali di VirtualBox,  però senza  writethrough e snapshot, il che significa che possiamo dare in pasto a VirtualBox il disco vmdk di una macchina vmware, perdendo però funzionalità importanti.

E’ logico che per usare le macchine in VirtualBox è preferibile avere i dischi nel formato VDI e  bisogna ricorrere alla conversione da un formato all’altro.

Qualche mese fa, ho già postato un modo, che usa vditool, e un altro su VBoxManage e qemu-img in coppia.

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VMware server 2.0 beta 2 disponibile per il testing

E’ stata rilasciata una seconda beta della release 2.0 di vmware-server (VMware-server-e.x.p-84186)

Beta 2 Release of VMware Server 2.0 is Available for Testing:
Experience faster performance, improved stability and a broader range of configuration options with this beta release, plus discover all the enhancements that make VMware Server better than ever.

Some key features in Beta 2:

* Updated VMware Infrastructure (VI) Web Access management interface
* Independent virtual machine console
* Support for USB 2.0 devices
* Multi-tiered permissions
* New hardware editors
* Automatically start your virtual machines
* Link to Virtual Appliance Marketplace

Vi ricordo che per effettuare il download e l’installazione è necessario registrarsi:

http://www.vmware.com/beta/server/registration.html

dove verrà rilasciato il numero seriale da inserire al momento dell’installazione:

Serial Number for Linux: XXXXX-XXXXX-XXXXX-XXXXX

il file VMware-server-e.x.p-84186.i386.tar.gz pesa 450MB

md5sum: 30f20c55a76ba46543df0e80bd21affc

La versione precedente soffriva di lentezza su macchine poco carrozzate, proverò e vi farò sapere.

VMware-server 1.0.5 (80187) fix release in Ubuntu Hardy (alpha 6)

E’ stata rilasciata la versione 1.0.5-80187 di VMware-server, come leggo su spippolazione.net dove vengono fissati diversi problemi di sicurezza.

Non volendo perdere tempo con la rimozione della versione 1.0.4, ho scaricato la versione tentando l’upgrade, ma non so se per problemi legati alla versione del kernel di Ubuntu Hardy (alpha 6) del mio portatile o relativa accoppiata Ubuntu/VMware (vedi questo post) ho avuto subito delle difficoltà nella compilazione dei moduli vmmon e vmnet.

vmware-1.0.5 3

Download:

Se creiamo il file vmware-1.0.5.txt (potete scaricarlo qui) con questo contenuto:

http://download3.vmware.com/software/vmserver/VMware-server-1.0.5-80187.tar.gz
http://download3.vmware.com/software/vmserver/VMware-mui-1.0.5-80187.tar.gz
http://download3.vmware.com/software/vmserver/VMware-server-linux-client-1.0.5-80187.zip

http://vmkernelnewbies.googlegroups.com/web/vmware-any-any-update-116.tgz

(l’ultimo è una patch che potrebbe servire dopo per la compilazione)

e usiamo wget:

$ wget -c -i vmware-1.0.5.txt -o vmware.log &

iniziamo a installare il server, seguito dalla webconsole (vmware-mui) mentre useremo la console per le macchine client, scompattando il file VMware-server-1.0.5-80187.tar.gz e eseguendo

$ sudo ./vmware-install.pl

essendo abituato 😦 ottengo subito degli errori

Building the vmmon module.

Using 2.6.x kernel build system.
make: Entering directory `/tmp/vmware-config0/vmmon-only’
make -C /lib/modules/2.6.24-12-generic/build/include/.. SUBDIRS=$PWD SRCROOT=$PWD/. modules
make[1]: Entering directory `/usr/src/linux-headers-2.6.24-12-generic’
CC [M] /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.o
In file included from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/./include/vmware.h:25,
from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:48:
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/./include/vm_basic_types.h:161: error: conflicting types for ‘uintptr_t’
include/linux/types.h:40: error: previous declaration of ‘uintptr_t’ was here
In file included from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.h:20,
from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:49:
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/./include/compat_wait.h:37:5: warning: “VMW_HAVE_EPOLL” is not defined
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/./include/compat_wait.h:43:5: warning: “VMW_HAVE_EPOLL” is not defined
In file included from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.h:20,
from /tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:49:
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/./include/compat_wait.h:60: error: conflicting types for ‘poll_initwait’
include/linux/poll.h:65: error: previous declaration of ‘poll_initwait’ was here
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:147: warning: initialization from incompatible pointer type
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:151: warning: initialization from incompatible pointer type
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c: In function ‘LinuxDriver_Ioctl’:
/tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.c:1659: error: ‘struct mm_struct’ has no member named ‘dumpable’
make[2]: *** [/tmp/vmware-config0/vmmon-only/linux/driver.o] Error 1
make[1]: *** [_module_/tmp/vmware-config0/vmmon-only] Error 2
make[1]: Leaving directory `/usr/src/linux-headers-2.6.24-12-generic’
make: *** [vmmon.ko] Error 2
make: Leaving directory `/tmp/vmware-config0/vmmon-only’
Unable to build the vmmon module.

e essendo sempre abituato 😉 scarico subito la patch vmware-any-any-update-116.tgz scompattando e eseguendo

$ sudo ./runme.pl

ma …

make[1]: Leaving directory `/usr/src/linux-headers-2.6.24-12-generic'
cp -f vmmon.ko ./../vmmon.o
make: Leaving directory `/tmp/vmware-config1/vmmon-only'
The module loads perfectly in the running kernel.

mknod: `/dev/vmmon': Il file esiste
Unable to create the character device /dev/vmmon with major number 10 and minor
number 165.

Execution aborted.

Per fortuna rilanciandolo, ha “pulito” l’errore dello script e i moduli sono stati compilati 🙂

L’installazione della console web (mui) è invece filata liscia e la stessa cosa è successa per i vmware-tools all’interno di una virtual machine Ubuntu-6.0.2

Per chi non lo sapesse l’installazione del pacchetto VMware-mui-1.0.5-80187.tar.gz permette l’accesso web a vmware-server, sull’indirizzo https://localhost:8333

vmware-1.0.5 1 vmware-1.0.5 5

Da li se accediamo come root possiamo cambiare e gestire alcune cose in più rispetto all’utente sudo, che però rimane più che sufficiente per monitorare e gestire (start/stop/pause) le macchine virtuali.

Enjoy 🙂

vmware-1.0.5vmware-1.0.5 2
vmware-1.0.5 6vmware-1.0.5 4

VMware server 1.0.4 e Ubuntu Hardy, la saga continua

Chi come me usa una versione non stabile è probabile che si trovi davanti a librerie capricciose, che non fanno partire ad esempio vmware-server.

la saga continua

Ad esempio su Ubuntu Hardy Alpha 4, vmware-server non partiva più con questi errori:
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libpng12.so.0/libpng12.so.0: no version information available (required by /usr/lib/libcairo.so.2)
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1: version `GCC_4.2.0' not found (required by /usr/lib/libstdc++.so.6)
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libpng12.so.0/libpng12.so.0: no version information available (required by /usr/lib/libcairo.so.2)
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1: version `GCC_4.2.0' not found (required by /usr/lib/libstdc++.so.6)
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libpng12.so.0/libpng12.so.0: no version information available (required by /usr/lib/libcairo.so.2)
/usr/lib/vmware/bin/vmware: /usr/lib/vmware/lib/libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1: version `GCC_4.2.0' not found (required by /usr/lib/libstdc++.so.6)

Per fortuna “googlando” ho trovato questa soluzione e modificandola leggermente, adesso riparte 🙂

$ cd /usr/lib/vmware/lib/
$ sudo mv libpng12.so.0/libpng12.so.0 libpng12.so.0/libpng12.so.0.vmware
$ sudo ln -s /usr/lib/libpng12.so.0 libpng12.so.0/libpng12.so.0
$ sudo mv libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1 libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1.vmware
$ sudo ln -s /lib/libgcc_s.so.1 libgcc_s.so.1/libgcc_s.so.1

Enjoy 🙂

Ubuntu 6.06.2 LTS (Long Term Support), aggiornamento e fix

L’annuncio di Ubuntu 6.06.2 LTS (Long Time Support) pone l’azienda Canonical nel panorama mondiale (ricordatevi, non “ente di beneficienza”) come solida e affidabile per la durabilità del supporto, infatti come si legge nelle note di rilascio, la versione server 6.06.2 (dapper) è supportata fino al 2011.

La release è di mantenimento e non introduce quindi novità di rilievo, ma fissa diversi problemi di riconoscimento hardware e migliora il supporto per alcune componenti hardware, soprattutto controllers e schede di rete.

VM server console 2VM server console 3

Gli aggiornamenti sono qualche centinaio e l’installazione è stata migliorata, mantenendo la piena compatibilità con la versione precedente 6.06.

“This maintenance release is a clear demonstration of our long-term commitment to users and businesses who want to use Ubuntu as a core platform,” said Jane Silber, Chief Operating Officer of Canonical UK. “Coming as it does shortly before the next long-term release, Ubuntu 8.04 LTS, it is a clear signal to ISVs, manufacturers, businesses and users that Ubuntu is the Linux platform on which to build a strategy.”

Il download può essere effettuato da http://www.ubuntu.com/getubuntu/download

mentre la lista dei miglioramenti e aggiornamenti è disponibile qui:

https://lists.ubuntu.com/archives/ubuntu-announce/2008-January/000107.html

Vista la solidità e il consolidamento di questa release aggiornata è consigliato l’uso in ambito server, anche in virtuale. L’installazione su VMware o su VirtualBox è leggera e la resa dei servizi offerti è ottima, almeno questa è la mia impressione 😉

Enjoy 🙂

VM server console 1VM server console 4VM server console 7

VM server console 5VM server console 6

VMware-server 1.0.4 e 2.0beta, patch necessaria per Ubuntu Hardy 8.04 (alpha 2)


Pochi giorni fa ho fatto l’update/upgrade a Ubuntu Hardy 8.04 alpha 2, pur sapendo di lavorare con una release instabile, e mi sono accorto che con il kernel 2.6.24-3 le versioni non pacchettizzate di vmware server, sia 1.0.4 che 2.0beta (ma immagino anche le versioni dei repo), non funzionavano a causa di alcuni errori sulla compilazione dei moduli vmmon e vmnet, così ho scelto di usare la patch non ufficiale di vmware vmware-any-any-update115.tar.gz così come ho fatto diverse volte in passato

Questo file, per chi non lo sapesse, viene rilasciato e aggiornato con tutte le patches che gli sviluppatori preparano. La procedura, già trattata in qualche post di questo blog, prevede la scompattazione e l’esecuzione del file runme.pl, ma questa volta non è stato sufficiente e ho dovuto applicare una piccola modifica alla stessa patch, soluzione scovata su questo blog.

$ tar zxvf vmware-any-any-update115.tar.gz
$ cd vmware-any-any-update115
$ cp vmmon.tar vmmon.tar.orig
$ tar xvf vmmon.tar

il file che va modificato è vcpuset.h sostituendo #include “asm/bitops.h”
con #include “linux/bitops.h” , per cui usando “nano +74” ci posizionamo sopra la riga 74 e effettuiamo la modifica:

$ nano +74 ./vmmon-only/include/vcpuset.h

in modo tale da avere:

#elif defined MODULE
#include "linux/bitops.h"
#elif defined __APPLE__ && defined KERNEL

ricompattiamo con tar la directory vmmon-only e rieseguiamo runme.pl

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Kde4 in Qemu, VirtualBox o VMware. Dischi vdi, qcow e vmdk


L’attesa spasmodica di questi giorni sull’uscita di kde4, fa si che molti rincorrano notizie e procedure per vedere o testare il nuovo DE così tanto atteso. L’ultim’ora ci propone carrellate di immagini e impressioni:

http://drowstar.blogspot.com/2008/01/first-look-at-unreleased-kde400-with.html

http://picasaweb.google.com/mmauder/KDE400

Per quanto mi riguarda non credo di passare a kde (almeno per ora) pur riconoscendo la rivoluzione che si sta per compiere. A causa della mia “anzianità” ho usato (e quindi visto) kde dalla versione 0.12, che in questo caso non è una marca di abbigliamento 🙂

http://www.kde.org/history/press.php?page=1998

Diciamo che fino a un anno fa usavo KDE, ma in questo momento gnome mi soddisfa abbastanza, e poi ho abbandonato le “guerre” di religione 😉

In questi giorni però, per fare prove su VirtualBox e VMware, cercavo un modo veloce per rendermi conto di cosa si sta parlando e così sono approdato su questo bel post :

“Howto: Transform a qemu image to a VirtualBox image [2. Update]”

sulla conversione di dischi da immagini raw/emu a .vdi (VirtualBox) o a vmdk (VMware)

Il tutto si basa su un’immagine denominata kde4daily in formato img per qemu e disponibile qui: KDE4Daily Virtual Image. La distro in questo caso è una (k)Ubuntu dove è stato installato lo snapshot giornaliero di kde4, i link sia per il torrent che per il download diretto, sono:

http://linuxtracker.org/download.php?id=4855&name=kde4daily-0_0_1.torrent
http://iskrembilen.com/kde4daily-0_0_1_r734472-qcow.img.bz2
http://kde4.aerdan.org/kde4daily-0_0_1_r734472-qcow.img.bz2

In più, un certo “lufthanza” ha convertito l’immagine per VirtualBox (formato VDI), questi i links:

http://kde4.aerdan.org/kde4daily-0_0_1.vdi.gz

http://linuxtracker.org/download.php?id=4932&name=KDE4Daily_virtualbox.torrent

Mentre con la distro OpenSuSe viene rilasciata un’immagine ISO che semplifica l’uso del test:
http://home.kde.org/~binner/kde-four-live/KDE-Four-Live.i686-0.9.iso

La conversione dal formato qcow (qemu) a quello raw viene effettuata con qemu-img:

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vmware-server 1.0.4-1gutsy2 in Ubuntu, installazione dai repo?


E’ di pochi giorni fa l’aggiunta nei repositories di ubuntu della versione 1.0.4 di vmware-server che viene allineata quindi alla versione disponibile in formato .tar.gz.

Se vogliamo accedere ai ‘repo’ dobbiamo attivare in /etc/apt/sources.list la sezione partner:
## Uncomment the following two lines to add software from Canonical's
## 'partner' repository. This software is not part of Ubuntu, but is
## offered by Canonical and the respective vendors as a service to Ubuntu
## users.

deb http://archive.canonical.com/ubuntu gutsy partner
deb-src http://archive.canonical.com/ubuntu gutsy partner



per cui dopo aver aggiornato il db dei pacchetti con “sudo apt-get update”, possiamo verificare la presenza e la descrizione con apt-cache:

$ apt-cache show vmware-server

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VMware Server 2.0 Beta, installazione su Ubuntu Gutsy


Da poco tempo è stata rilasciata una versione beta del prodotto server di VMware che, come i fratelli più grandi (cioè a pagamento), dispone di un’interfaccia web di gestione e monitoraggio basata su tomcat e java, quindi abbastanza pesante e macchinosa, almeno per ora. Sicuramente è un’evoluzione della versione arcaica precedente e speriamo che venga migliorata nell’aspetto e nella funzionalità.

Il supporto adesso è esteso anche a Windows Server 2008, Vista e diverse versioni enterprise di Linux, mentre la scalabilità è stata migliorata, infatti adesso è possibile usare fino a 8Gb di RAM per singola macchina e 64 macchine virtuali per server, è stato migliorato anche il supporto USB e la paravirtualizzazione.

Le specifiche e i cambiamenti sono su: http://www.vmware.com/beta/server/

Il download prevede la registrazione direttamente su http://www.vmware.com/beta/server/registration.html

La versione attuale corrisponde al file VMware-server-e.x.p-63231.i386.tar.gz (353 Mb).

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Ubuntu JeOS, test in VMware e VirtualBox. VB 1 : VM 0

Leggendo il post di tuxmind sul rilascio di Ubuntu JeOS 7.10, annunciato già a settembre da Canonical in occasione del VMworld 2007 mi sono affrettato a scaricare l’immagine ISO di 150 Mb e testare il server in VMware e VirtualBox.

VMWORLD/SAN FRANCISCO, Calif. – September 11, 2007 – Canonical Ltd., the commercial sponsor of Ubuntu, today announced the availability of its Ubuntu JeOS (Just Enough Operating System) edition.

Ubuntu JeOS (pronounced “Juice”) is an efficient variant of the popular desktop and server operating system, configured specifically for virtual appliances.

“The efficiencies inherent in an operating system that is built for a virtualised world mean that ISVs looking to deploy their applications in this lucrative and growing market have an obvious deployment target in the Ubuntu JeOS Edition,” said Stephen O’Grady, analyst at RedMonk. “As the delivery platforms and economics of licensing continue to change, the flexibility and reach of the Ubuntu operating system make it an increasingly popular choice for far sighted ISVs.”

Visto che JeOS è nato proprio per le macchine virtuali mi sembrava ovvio che tutto fosse snello e funzionale come promesso, ma….

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Ubuntu 7.10 server in raid software, test in virtualbox e vmware


Installazione di un server LAMP con ubuntu 7.10 server in RAID software

Ogni volta che mettiamo a punto un sistema server, sorge subito la necessità di salvare tutto e renderlo ridondante per evitare anomalie o semplicemente per evitare che il nostro duro lavoro sia reso vano per esempio da una rottura del disco fisico. In pratica se disponessimo di hardware con tecnologia RAID potremmo vedere due o più dischi come uno solo e su questo gestire il nostro sistema operativo.

Un sistema efficace quanto basta è quello di usare due dischi configurati in RAID 1 dove ognuno è la copia dell’altro, ovvero se uno dei due fallisce, basta aggiungerne uno nuovo di dimensioni uguali o maggiori (le partizioni devono essere uguali) e riassegnarlo con pochi comandi al sistema RAID e ritornare così in produzione. Su ognuno dei due dischi il filesystem è visibile se vi accediamo per esempio da un LiveCD.

La sperimentazione, perché di questo si tratta, l’ho provata in VirtualBox e VMware server, optando per la seconda a causa della lentezza del primo per non so quale motivo. D’altronde il mio misero portatile è limitato e forse il mirror dei dischi viene gestito meglio nel formato del disco vmdk (vmware) piuttosto che in quello vdi (virtualbox).

E’ importante considerare che a fine lavoro la nostra macchina virtuale occuperà 4 (QUATTRO) volte la dimensione effettiva del raid. In pratica se il server occuperà 600 Mb, ci ritroveremo con 2,4 Gb di spazio occupato (due dischi vmdk da 1,2 Gb). Leggi il resto dell’articolo